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E SE NON FOSSE COSI' GIUSTO?

Giusto ieri stavo ascoltando un podcast sull'educazione dei bambini di un autrice che mi piace molto e che mi è stata consigliata da un'amica, anche lei mamma come me. Questo podcast mi ha fatto riflettere su alcune cose.

Negli anni molte cose per me sono cambiate, sono cresciuta ed inevitabilmente è cambiato anche il mio modo di essere genitore. Anche se a prima vista non si direbbe sono un genitore abbastanza rigido, non su ogni cosa, ma su ciò che ritengo o ho ritenuto importante esserlo. Ho cercato di rendere Asia, la mia prima figlia, che ora ha 17 anni, il più indipendente possibile. Sin da piccola le ho insegnato l' importanza dell' ordinare la sua stanza, cosa che fa, ma da sempre diciamo in modo un pò confusionario. Le ho però trasmesso la certezza che la regola non è "passa mamma a pulire", quella è l'eccezione. Volevo imparasse ad essere autonoma, scegliere come vestirsi, sapersi fare una valigia da sola. E ci sono riuscita.

Le ho trasmesso l' importanza di ottenere risultati dalla scuola per se stessa, non per me, per gli insegnanti o per il voto, ma perché ciò che farà per se stessa, le resterà. E poi l' ho lasciata libera di scegliere se seguire religione a scuola oppure no, questo però gliel'ho lasciato fare solo dopo la Cresima. E forse lì ho sbagliato. Mi spiego meglio. Io non sono credente da ormai molti anni, ma sono sempre stata spinta dall'idea comune alla nostra società, che in fondo far prendere i sacramenti ai figli sia giusto , per un senso forse di omologazione, per far contenti i nonni. Lo stesso ho fatto con il Battesimo dei più piccoli. Ora sta nascendo in me un bisogno di scardinarmi, esatto ,sì, lo definirei così. Sento che l' omologazione non è così importante e che non è giusto far fare ai miei figli qualcosa in cui non credo solo per accontentare altrui aspettative, non solo dei miei familiari, ma anche delle persone che mi conoscono, dei genitori dei compagni di scuola. Ho pensato : è giusto fare qualcosa solo perché si è sempre fatto così?

Questo ragionamento mi rimanda anche allo "scapellotto" educativo. Siamo davvero certi della correttezza delle frasi che spesso sentiamo pronunciare? Ad esempio "siamo stati tutti educati così e siamo cresciuti bene". Davvero? Siamo effettivamente cresciuti bene così? Ne siamo convinti? Beh io per nulla, anzi sono sempre più profondamente convinta del contrario. Sto lavorando moltissimo su questo per cercare di scardinare in me quei processi mentali automatici che spesso mi portano a riapplicare ciò che è stato applicato con me. Voglio fare diversamente e non per un che di senso di ribellione tardivo, ma perché mi sento profondamente distaccata da questi modus operandi. Sento che finalmente adesso abbiamo gli strumenti per agire diversamente, sento che omologarsi alla maggioranza non sempre è la soluzione migliore, anzi non lo è quasi mai.

Indubbiamente iniziare un processo di cambiamento non è mai semplice, la strada sarà lunga e cadrò in errori e cliché ancora parecchie volte, ne sono certa. Essere genitori è il mestiere più difficile del mondo e sicuramente guardandoci indietro penseremo mille cose che avremmo potuto fare meglio di come abbiamo fatto, per questo penso sia fondamentale trovare la propria strada, come genitori, ma anche come individui ,perché  solo facendo da soli e con la nostra testa le nostre scelte, potremo guardarci indietro senza rimpianti. Magari ci renderemo conto di aver sbagliato, ma la consapevolezza di essere stati fedeli a noi stessi ci potrà dare anche la forza di perdonarci.

Mi piacerebbe sapere anche il pensiero di altre mamme e se anche secondo voi è vero che , forse, alcuni "no" che diciamo ai nostri figli non sono realmente nostri.

Vi lascio a queste riflessioni e vi abbraccio forte.


Laura

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